13 settembre 1956 - 13 luglio 1981
Martin Hurson
Una piccola casa di campagna ad un paio di miglia da Galbally e dieci acri di terra dove si coltivavano patate e vi pascolavano un paio di mucche: è qui che nacque e crebbe Martin Hurson insieme con i suoi otto fratelli. Martin andava alla Saint Patrick School di Galbally, ma quando aveva da poco compiuto 13 anni, in seguito alla improvvisa perdita della madre Mary Ann, abbandonò gli studi ed iniziò a lavorare prima vicino casa, poi si trasferì a Londra da dove fece ritorno solamente nel 1973. Dopo il suo rientro a Dungannon, come la maggioranza dei giovani cattolici del tempo, iniziò a subire immotivate e continue minacce ed intimidazioni da parte degli agenti delle British Crown Forces, finchè un giorno, a Pomeroy, dove viveva Bernadette, la sua ragazza, non venne addirittura percosso in maniera brutale. Da tale episodio all’ingresso nei ranghi dell’IRA il passo è stato decisamente breve. Bisogna comunque dire che Hurson ha sempre mantenuto una certa discrezione sulla sua militanza nell’Esercito Repubblicano Irlandese: addirittura i suoi familiari non erano al corrente del suo attivismo: ciò però non significa che Hurson non fosse stato sempre pronto a compiere le azioni militari ordinategli. Nel 1976, arrestato con l’accusa di cospirazione ed appartenenza all’IRA, venne condotto nella RUC station di Omagh dove in seguito ad un selvaggio interrogatorio gli fu estorta una sorta di confessione in virtù della quale fu condannato a 20 anni di reclusione. Detenuto nel Kesh, aderì subito alla blanket protest; poi, nel dicembre del 1980, partecipò allo sciopero della fame, che durò quasi fino al Natale. Il 29 maggio dell’anno successivo andò nuovamente on hunger strike, prendendo parte alla nuova campagna finalizzata ad ottenere il riconoscimento dello status di prigioniero politico e delle five demands. Con il passare dei giorni le condizioni fisiche diventavano sempre più critiche; così i familiari, supportati da varie associazioni, cominciarono a fare pressioni affinché Martin ponesse fine al suo digiuno: varie manifestazioni di supporto al giovane Hurson ed alla sua famiglia vennero organizzate in tutta l’Irlanda, ma il suo proposito di andare fino in fondo restò immutabile. Morì nella notte di lunedì 13 luglio Violentissimi tumulti scoppiarono a Belfast, nella zona dei Divis Flats, in seguito alla notizia della morte del sesto hunger striker. a cura di: Pregoni Gustavo |
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