In lotta per un’Irlanda libera e sovrana
Dopo gli scontri dei giorni scorsi, sembra essersi riaccesa la vena insurrezionalista nordirlandese. La delusione, dagli accordi del ’98, è cresciuta inesorabilmente. Le promesse di una pace che avrebbe dovuto portare diritti e prosperità al popolo nordirlandese si sono rivelate menzogne. Lo Sinn Fein si è perfettamente integrato nel panorama politico britannico e sembra che il suo unico interesse sia la sopravvivenza fine a se stessa dell’organizzazione, che non tutela più i Repubblicani – ormai li definisce “delinquenti” – e ha sacrificato i principi della causa irlandese in cambio degli scranni nel parlamento di Stormont.
Rinascita, in merito, due esponenti Repubblicani irlandesi, Ciaran Boyle, portavoce del 32CSM di Derry, e Kevin McQuillan, del Republican Network for Unity.
Lo Sinn Fein dice che i ragazzi che partecipano agli scontri sono solo dei teppisti senza appoggio popolare. Cosa ne pensate?
Ciaran Boyle: Prima che 13 innocenti civili disarmati fossero uccisi con colpi d’arma da fuoco (il Bloody Sunday, ndr), qui nella città di Derry, nel 1972 l’esercito britannico, unionisti e anche i nazionalisti moderati, descrivevano i rivoltosi del Bogside di Derry come teppisti. Oggi, ci sono membri dello Sinn Fein che imitano la polizia britannica, descrivendo i rivoltosi di Belfast e Derry come delinquenti. Questi giovani hanno agito in difesa della loro zona che era stata attraversata dai membri pesantemente armati della PSNI, giovani il cui unico obiettivo era quello di forzare allontanare l0organizzazione anti cattolica e anti irlandese dal loro quartiere. E se questi giovani non hanno avuto alcun supporto dalla popolazione, come dice lo Sinn Fein, allora perché nessuno è uscito per fermarli?
Kevin McQuillan: È una completa assurdità. Il malcontento sociale e la resistenza esplosi non solo sulle vie dell’Ardoyne, ma anche in altri quartieri di Belfast e delle sei contee lunedì ed ogni notte da allora, sono la conseguenza degli anni di frustrazione e di rabbia. Frustrazione per i fallimentari accordi del Venerdì Santo, che hanno dato vita gli articoli 2 & 3 in cambio di che cosa?!?! ….una foto con Ian Paisley e altri ministri britannici… 11 anno dopo lo Sinn Fein F non ha potuto neppure ottenere una legge la tutela della lingua irlandese. Rabbia per il fatto che le condizioni e le prospettive per la classe lavoratrice nel Nord sono peggiorate progressivamente, mentre il sistema oppressivo della forza di “polizia” politica e paramilitare britannica - RUC/PSNI - è rimasto saldamente al suo posto. Lo sfogo al quale abbiamo assistito è giunto al culmine di tutto questo. Sono stati tutti motivati dagli scritti di James Connolly o dall’esempio di Bobby Sands? TUTTI aderiscono ai principi così come sono stati sanciti nella i nella Proclamation del 1916? Naturalmente no! La loro motivazione arriva chiaramente dalla gioventù Repubblicana ma mista ad altri giovani antiautoritari e, sì, persino con una storia di attività antisociale. È con e per questi giovani che i socialisti repubblicani devono agire.
Perché si sono riaccese le proteste?
Ciaran Boyle: Le proteste sono ricominciate per diversi motivi, alcuni potrebbero dire che sono aumentate dalla recente uccisione del membro delle forze inglesi. Tuttavia, le cose stavano fermentando da un po’ di tempo. Per esempio la vicenda dei cosiddetti “Derry Four” (quattro uomini arrestati in Donegal dalla Garda - la polizia irlandese - accusati di appartenenza all’Ira), il nuovo arresto di Terry Mc Cafferty e quello di Colin Duffy, hanno giocato la loro parte nel contribuire all’aumento del supporto a coloro che da sempre si oppongono agli accordi del Venerdì Santo e naturalmente ad organizzazioni come il 32CSM. Il repubblicanesimo sta giungendo alla conclusione che l’accordo di Venerdì Santo ha rinforzato il dominio britannico in Irlanda, e non lo ha indebolito come affermato dai nostri ex compagni.
Kevin McQuillan: Le proteste non si sono mai concluse. Solo erano state infiltrate, dirette, controllate per farle diventare inefficaci come una risata sotto la stretta vigilanza del Sinn Fein. Quel che pensiamo è stato testimoniato ora – non solo in riferimento alle proteste contro le marce orangiste cacciate dai quartieri repubblicani - ma nelle associazioni dei residenti e della comunità, che manifestano le loro esigenze rispetto a questioni come quelle del diritto alla casa, è un risorgere della fiducia nella politica di strada.
Lo Sinn Fein ha ancora appoggio popolare? Cosa pensano gli irlandesi del partito di Gerry Adams?
Ciaran Boyle: Ha un mandato significativo ma decrescente nella politica irlandese. Tuttavia per il cosiddetto Gerrymandering (parola d’origine inglese che rappresenta un metodo ingannevole per ridisegnare i confini dei collegi nel sistema elettorale maggioritario) lo Sinn Fein di non ha nessuna prospettiva di ottenere un mandato democratico di maggioranza nelle sei contee occupate. La politica costituzionale non espellerà mai il governo britannico dall’Irlanda. Come giovane membro della 32CSM, io vedo Adams come un capo politico che è stato corrotto dal potere e dalla ricchezza. È completamente dal fuori dalla realtà nella quale vive la gente della classe lavoratrice della mia città natale, in particolare i giovani.
Kevin McQuillan: Lo Sinn Fein è il più grande partito nazionalista nelle sei contee. È un fatto. Non c’è motivo di dubitare che resterà così nel breve e medio termine. Quel che accade è che continueranno a perdere il supporto ed i voti dei nazionalisti della classe lavoratrice. A ciò si aggiunge il fatto che lo SF ha generato una situazione per cui la sua popolarità iniziale nelle aree centrali repubblicane e nazionaliste è stata sostituita, non in piccola parte attraverso il loro condizionamento, da una dipendenza. A meno che non arrivi un radicale e unito movimento Repubblicano Socialista in alternativa…nelle strade o in occasione delle elezioni…
Quanti sono gli arrestati per gli scontri di questi giorni? Chi sono, quanti anni hanno e di cosa sono accusati? Cosa devono aspettarsi?
Ciaran Boyle: Parecchi giovani sono stati arrestati (in due sono stati fortunatamente rilasciati giovedì, ndr). È troppo presto per determinare l’età o l’affiliazione politica. Ma chiunque venga arrestato peri cosiddetti “reati di terrorismo” può essere tenuto in custodia fino a 28 giorni senza alcuna accusa formale. Circostanze che sono già state esaminate dalle organizzazioni e da avvocati che si occupano di i diritti umani.
Kevin McQuillan: I numeri che ci segnalano stanno variando in un modo difficile da quantificare esattamente al momento. Sappiamo che due uomini di 20 anni sono stati arrestati in relazione a dei colpi di arma da fuoco esplosi contro laRUC/PSNI (poi rilasciati, ndr). Altri, dei ragazzi sui 17 anni, sono stati arrestati per gli scontri. Nessuno di noi è a conoscenza di loro affiliazioni a qualcuno dei gruppi Repubblicani anti-accordo.
L’Irlanda è parte dell’Europa, perché, secondo voi, l’informazione europea si disinteressa di un conflitto così importante che riguarda un Paese europeo?
Ciaran Boyle: È nell’interesse dell’Unione Europea per gli ovvi motivi, finanziari, di mostrare gli avvenimenti recenti in Irlanda come semplici atti criminali. Il controllo dei media è la più grande arma dell’occupante. La Gran Bretagna ha ridotto al silenzio tutti i media che avrebbero potuto far notare che il contributo all’IRA e la resistenza alla sua presenza illegale sta sviluppandosi. Se i media britannici non riescono a segnalare che cosa realmente sta accadendo i media europei seguono la stessa logica. Perciò è importante che raggiungiamo i media in Europa che sono conosciuti per il loro giornalismo onesto.
Kevin McQuillan: Abbastanza semplicemente, in assenza di giornalisti coraggiosi che vogliono andare a cercare le vere “storie” ..... i media internazionali preferiscono prendere le notizie dai comunicati stampa del governo britannico si uniformano a quel che vedono ed ascoltano dalla BBC.
Gli inglesi hanno mai voluto la pace?
Ciaran Boyle: I lealisti sono uno strumento dell’occupazione illegale dell’Irlanda, che è controllata dai britannici. È attualmente negli interessi britannici descrivere l’occupazione come normale e pacifica. Il governo britannico può rapidamente “premere l’interruttore” che attiva gli squadroni della morte lealisti quando lo ritiene giusto. Il 75% dell’isola d’Irlanda aspira ad una Irlanda unita. Quel che chiede il 32CSM è che la Gran Bretagna riconosca il dritto della gente irlandese alla sua autodeterminazione nazionale. Attualmente ci rifiutano questo diritto, che è la causa del conflitto in Irlanda. La gente delle 26 contee può, come ora, essere in disaccordo strategico con noi, tuttavia sono d’accordo con il nostro obiettivo: l’Irlanda unita, sovrana ed indivisibile.
Kevin McQuillan:
Le sei contee sono state divise dal resto dell’Irlanda nell’ambito di uno stato d’emergenza. Il lealismo e i lealisti erano e sono immersi in questo e sono estremamente ostili a qualunque cosa sia irlandese, cattolico, nazionalista o Repubblicano.
Cosa accadrà nei prossimi giorni? Le proteste continueranno?
Ciaran Boyle: Mi attendo più arresti e proteste. A Derry abbiamo un’altra parata lealista ben conosciuta, in questi ultimi anni, per quello che scatena. I membri locali del 32CSM stanno anche progettando di protestare contro un vertice della polizia britannica che dovrò avere luogo nel Bogside. Il governo britannico deve realizzare che finché occuperà questo Paese o qualunque altro Paese incontrerà una resistenza feroce.
Kevin McQuillan: La storia di degli scontri urbani, qui, durante gli anni passati, dice che le cose dovrebbero calmarsi. A meno che RUC/PSNI non continuino con i loro atti di provocazione, con l’infastidire i giovani, con le incursioni nelle case.
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martedì 21 luglio 2009
In lotta per un’Irlanda libera e sovrana
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